COVID: i lavoratori oltre frontiera cercheranno migliori condizioni di lavoro in Svizzera

 Tratto dal website www.tio.ch | 30.07.2020

«Il nostro cantone subirà una maggiore pressione da parte di lavoratori oltre frontiera che cercheranno in tutti i modi e con tutti i mezzi di trovare condizioni di lavoro migliori in Svizzera».

È l’allarme lanciato dall’associazione e il movimento Ticino&Lavoro in vista del mese di settembre, «causa termine del lavoro ridotto, fine del lavoro stagionale e fine blocco da parte dell’Italia al divieto dei licenziamenti».

Per questo motivo i fondatori dell’associazione, Omar Valsangiacomo e Giovanni Albertini, si rivolgono al governo cantonale e federale affinché «sospendano l’erogazione di permessi G (frontalieri)» e «mantengano lo stato di necessità».

Agli Uffici regionali di collocamento viene invece chiesto di «potenziare i servizi e renderli più efficaci», evitando «inutili corsi e programmi occupazionali» e puntando piuttosto su «riqualifiche mirate e corsi di lingua».

Se da una parte «stanno sorgendo pagine social e portali con lo scopo per i lavoratori oltrefrontiera di trovare informazioni e un’occupazione nel nostro territorio», Albertini ha dal canto suo lanciato una petizione su change.org che ha finora raccolto oltre 250 firme.

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