Credit Suisse ristruttura e chiude 37 filiali

 Tratto dal website cdt.ch | 25.08.2020

Il ridimensionamento avrà in particolare un pesante impatto sul canton Argovia, dove dopo la fusione con la Neue Aargauer Bank andranno persi quasi due sportelli su tre - Le misure costeranno 75 milioni e permetteranno di economizzare, a partire dal 2022, 100 milioni di franchi all’anno

Credit Suisse chiude una filiale su quattro, puntando nel contempo sui servizi online e sulla consulenza individuale. La ristrutturazione avrà in particolare un pesante impatto sul canton Argovia, dove dopo la fusione con la Neue Aargauer Bank (NAB) andranno persi quasi due sportelli su tre. Alla fine il risparmio annuo sarà di 100 milioni di franchi.

Mentre crescono la richiesta di consulenza per questioni finanziare più complesse e l’esigenza di soluzioni più elaborate aumenta costantemente la quota di clienti che vogliono sfruttare in misura crescente i servizi digitali e telefonici della banca per lo svolgimento delle loro operazioni, spiega l’istituto in un comunicato odierno. Negli ultimi due anni l’utilizzo del servizio online banking di Credit Suisse è salito di circa il 40%, mentre quello mobile è più che raddoppiato. La crisi del coronavirus ha ulteriormente accelerato questo processo. Per contro, le visite alle filiali diminuiscono anno dopo anno.

«La digitalizzazione, oggi già onnipresente, proseguirà a ritmo vertiginoso», afferma André Helfenstein, responsabile dell’unità svizzera del gruppo bancario, citato nella nota. «L’adeguamento della nostra rete di succursali, affiancato da investimenti nelle soluzioni digitali e nella consulenza per esigenze più complesse, è la logica conseguenza».

Concretamente la società intende comprimere il numero di ubicazioni da 146 a 109. Questo anche nell’ambito della fusione con la NAB - istituto argoviese controllato al 100% - il cui numero di succursali passerà da 30 a 12. Per il resto della Svizzera non sono stati diffusi dettagli. Sarà inoltre introdotto un nuovo e innovativo concetto di filiale, che vedrà i collaboratori chiamati ad assumersi funzioni supplementari.

Sarà «inevitabile» una riduzione di posti di lavoro, sia presso NAB, sia nella divisione Swiss Universal Bank di Credit Suisse, precisa l’istituto. L’obiettivo è far sì che il massimo numero possibile di dipendenti coinvolti trovi una ricollocazione interna o esterna.

Le misure costeranno 75 milioni, ma permetteranno di economizzare, a partire dal 2022, 100 milioni di franchi all’anno. La somma fa parte dei 400 milioni di risparmi annunciati a livello di gruppo il 30 luglio: già allora si parlava di chiusura di filiali.

Credit Suisse vuole comunque reinvestire una parte sostanziale delle sinergie nell’attività svizzera, in particolare nell’assunzione di ulteriori consulenti per la clientela privata, commerciale e istituzionale, in tecnologia e in digitalizzazione, nonché nel marketing.

Parte integrante dell’assistenza ai clienti in Svizzera rimarrà il centro servizi alla clientela con sedi a Zurigo, Gümligen (BE), Losanna, Chiasso e Brugg (finora Neue Aargauer Bank), che con i suoi circa 550 collaboratori complessivi offre informazioni e consulenza telefoniche. L’organico sarà rafforzato in modo mirato, soprattutto a Brugg.

Condividi il nostro articolo...