Anno nuovo vecchia storia.
La proporzione di donne con un diploma universitario o tecnico è ormai identica a quella degli uomini, eppure solo il 40% delle ore di lavoro sono svolte da donne e Il 37% di loro afferma che strutture più flessibili per la cura dei bambini permetterebbero loro di esercitare lavori meglio retribuiti (sondaggio tratto da Corriere del Ticino del 22.11.2021)
Più di terzo delle donne afferma quindi che vorrebbe aumentare le ore di lavoro se solo le condizioni fossero migliori.

Ma diamo qualche dato in più:
Nella fascia di età tra i 25 e i 64 anni, la proporzione di donne con un diploma universitario o tecnico è ormai identica a quella degli uomini.
È passata dal 18% al 29% tra il 2010 e il 2019, mentre quella degli uomini altamente qualificati è aumentata meno fortemente, dal 23% al 30%.
Eppure, solo il 40% delle ore di lavoro sono svolte da donne.

Tra 25 e 29 anni, il tasso di occupazione delle donne laureate non differisce da quello degli uomini. Il divario si allarga però non appena fondano una famiglia e una volta che i figli sono grandi, spesso le donne non aumentano la loro percentuale di impiego.

Il 37% delle donne afferma che strutture più flessibili per la cura dei bambini permetterebbero loro di esercitare lavori meglio retribuiti.
Cosa si potrebbe fare quindi per migliorare le condizioni lavorative delle donne?
Anzitutto migliori condizioni fiscali per il secondo stipendio, migliorie sulla deduzione per la cura dei figli e cosa non meno importante poter condividere le responsabilità domestiche e dei figli per poter avere un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata.

Purtroppo solo il 35% degli uomini intervistati la pensa in questo modo.

Siamo forse ancora lontani da una parità nel mondo del lavoro e della gestione dei figli?