IL SELEZIONATORE È UN FOTOGRAFO

Ho sempre sostenuto che la base su cui costruire un colloquio di lavoro efficace sia creare fin da subito una connessione fra l’intervistatore e l’intervistato. L’incontro “faccia a faccia” è infatti un momento di reciproca conoscenza e valutazione. Un colloquio è di fatto un attivo e reciproco scambio di messaggi tra due persone: è un momento di relazione e di confronto, caratterizzato da dinamiche proprie e specifiche.

In un colloquio non contano solo le parole, tutto il corpo comunica attraverso il comportamento non verbale, paraverbale e verbale. Creare una connessione significa agevolare il processo di “osservazione” reciproca portando entrambi prima di tutto a “conoscersi”.

Allo stesso modo in fotografia, in particolar modo in quella di ritratto, l’obiettivo primario più importante è la connessione con il soggetto che si vuole fotografare. Ciò che rende speciale la fotografia è la capacità di trasmettere un messaggio. Raccontare una persona è un processo intenzionale, per questo è necessario conoscerla, affinché la si possa rappresentare al meglio. Se manca questa fase, le fotografie risulteranno banali, uguali a tante altre perché prive di una visione personale.

Un buon fotografo pertanto, come il selezionatore, dovrebbe prima di tutto presentarsi  bene al soggetto, sia a livello personale che professionale. Il secondo passo, sarebbe quello di conoscere la persona a livello caratteriale e personale. Solo dopo essere entrato in confidenza dovrebbe iniziare la fase di shooting. Come diceva il famoso fotografo Endre Ernő Friedmann (conosciuto come Robert Capa): “Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino”. Tale citazione contiene in sé un significato più profondo della semplice vicinanza fisica, intende “l’essere vicini” mantenendo la connessione con il soggetto. Il fotografo pertanto dovrebbe continuamente motivare la persona davanti all’obiettivo, fornire costantemente un feedback, mettere a proprio agio il soggetto ricercando la naturalezza davanti l’obiettivo, mantenere un contatto visivo e verbale costante per poter “catturare” le reazioni del soggetto. Non sono le medesime tipiche azioni durante un colloquio di lavoro?

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